“Il piacere di partecipare, con autorevoli amici e colleghi, al comitato scientifico della Rivista di Diritto delle Arti e dello Spettacolo che Fabio Dell’Aversana dirige con encomiabile entusiasmo ha diverse motivazioni e questo editoriale è certamente una buona occasione per tentare di razionalizzarle esponendo qualche sintetica considerazione che tenga anche conto della prospettiva del gius lavorista.
Anche se, prima di ogni cosa, va detto che quando mi è stato proposto di partecipare a questa iniziativa editoriale ho avvertito, prima di ogni cosa, la soddisfazione di poter dare un contributo, per quantomodesto, ad una nuova rivista di area giuridica.”

“Quando William J. Baumol e William G. Bowen negli anni Sessanta intervennero sull’American Economic Review con il loro “morbo” o “sindrome”(desease) per spiegare le performing art come caso esemplare di intervento necessario dello Stato nell’economia (pena la perdita di un Settore, se regolato esclusivamente dal Mercato), lasciarono letteralmente di stucco – sì, di stucco – l’intera comunità internazionale di studiosi che si riconoscevano – e si riconoscono ancora oggi – sotto la parola ombrello “Scienze umane e sociali”.